Recensione a cura di: Amedeo Pesole - Febbraio 2014
Nel febbraio del 2014, dopo dieci anni di attesa, esce sul mercato discografico, sotto doppia etichetta Monkeynatra / Edel, il settimo album studio di Lisa Stansfield intitolato semplicemente Seven. L’album, dopo una lavorazione durata circa un paio di anni, è preceduto da una serie di concerti live in giro per l’Europa durante i quali, una divertita ed entusiasta Lisa, torna finalmente sulla scena musicale. Seven è prodotto come ai vecchi tempi dal marito Ian Devaney ed infatti, in generale, per la Stansfield sembra essere un ritorno alle origini, con uno stile ispirato dai maestri del soul e del funky anni '70, ma si intuiscono anche influenze di altri lavori da lei stessa già realizzati in carriera.
Si parte con Can't dance, un bel brano molto funky con un sontuoso e potente giro di basso e con belle percussioni domate sapientemente da Snowboy; il pezzo si fa ballare molto bene è coinvolgente e ritmato e caratterizzato da un testo leggero, non a caso è stato il primo singolo estratto dall’album. Da ricordare anche che Can’t dance è stata scelta come canzone d’apertura dei nuovi concerti di Lisa ben prima che fosse pubblicato Seven. Si prosegue con Why, traccia che ricorda molto le atmosfere di Swing, in cui risultano ottimamente arrangiati i cori e i fiati che caratterizzano fortemente il brano.
Segue So be it una traccia ariosa nel classico stile Stansfield, un brano che sarebbe ben collocabile in alcuni suoi album precedenti, caratterizzata dal soul più puro anni ’70. Nel brano seguente Stupid heart, l’unico scritto in solitario da Lisa, invece sembra di andare ancora più indietro nel tempo, fino agli anni ’60: ecco, infatti, una ballata melodica con tanto di tastiere e chitarre in grado di conferire una sonorità tipica dell'epoca.
The crown sembra estratta direttamente dal suo album So natural tanto la sonorità e la cadenza del basso sono improntate al periodo di quel disco, quasi superfluo dire che il pezzo è elegantissimo e di gran classe.
Picket fence è qualcosa di nuovo, sullo stile di Can't dance, fiati e cori sontuosi come sempre e grande prestazione vocale di Lisa.
Per The rain l’accoppiata Stansfield/Devaney scomoda addirittura un’orchestra completa: in questo fantastico brano fiati, archi, arpa, tastiere, percussioni e voce bellissima di Lisa ci regalano emozioni intense. La parte finale della canzone è d’incredibile intensità vocale, una vera perla che non dovrà restare inosservata. Ed eccoci arrivati a Conversation, probabilmente il pezzo maggiormente bello e significativo dell'intero album, un vero capolavoro con un’intensa base di pianoforte e con la voce della Stansfield che veramente dimostra di essere ancora una grande interprete: il risultato è una ballata intensa, struggente, coinvolgente e magistralmente cantata.
Carry on è il brano dove maggiormente si può avvertire l'ispirazione al suo maestro Barry White e a Diana Ross. Colonna sonora del film indipendente Northern soul (all’interno del quale Lisa ha una parte), è stato scelto come secondo singolo accompagnato dal relativo videoclip. L’ultimo brano del disco è Love can, bellisimo funky elegante e corposo, caratterizzato da uno stile collocabile al periodo di Face up. Il particolare groove che caratterizza l'uso delle trombe rimanda tuttavia anche a Real love, per una sonorità inconfondibilmente Stansfield-style che, a dire il vero, rende Lisa davvero insuperabile in questo genere di atmosfere.
In definitiva anche se si compone di solo 10 brani, Seven è un album di grande qualità che ci restituisce finalmente dopo tanta attesa la Lisa che amiamo, con grande forza interpretativa, eleganza e raffinatezza, nella speranza di non dover attendere altri dieci anni per un altro lavoro così significativo.
Note alle varie edizioni
Nella Deluxe edition sono presenti quattro bonus track, ovvero la storica You can't deny it e le seguenti canzoni live: Set your loving free, Time to make you mine, Someday (I'm coming back). La Seven+ edition contiene la traccia aggiuntiva There goes my heart più un secondo CD di Remixes.
Singoli estratti dall'album
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Can't dance
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Carry on
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So be it
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There goes my heart
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Videoclips
- Carry on
- So be it
- There goes my heart
Per ulteriori informazioni in merito alla cronologia dei videoclips visitare l'apposita sezione.